
Sei stato detenuto ingiustamente?
Ogni anno, centinaia di persone vengono arrestate ingiustamente in Italia. Ore, giorni, mesi o anni passati dietro le sbarre per errori giudiziari, accuse infondate o decisioni poi ribaltate.
Nello specifico assoluzione con sentenza irrevocabile: perché il fatto non sussiste, perché non costituisce reato, per non aver commesso il fatto e perché non è previsto dalla legge come reato. Se sei una di queste persone, puoi chiedere un indennizzo per ingiusta detenzione. Lo sapevi? La legge prevede un rimborso che può arrivare fino a 516.456,90€!
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Quanto puoi ottenere?
Il giudice deve calcolare l’indennizzo partendo da un parametro aritmetico basato sul calcolo qui illustrato.
Il giudice può poi aumentare o ridurre l’indennizzo, sempre entro il limite massimo, considerando le circostanze specifiche del caso, come i danni personali e familiari subiti. Cass. pen. n. 25339/2023 ha ribadito che ogni variazione del valore medio deve essere motivatamente giustificata, evitando decurtazioni arbitrarie, come avvenuto in un caso in cui l’indennizzo era stato abbattuto a 80 €/giorno senza spiegazione.
In sintesi: il giudice parte dal valore medio giornaliero e può discostarsene solo con motivazioni fondate, per garantire un’equa riparazione alla persona ingiustamente detenuta.

Perché il Rimborso per Ingiusta Detenzione
Il nostro obiettivo è eliminare il limite massimo di risarcimento attualmente previsto, poiché riteniamo che il danno subito debba essere valutato individualmente, in base alla situazione personale di ciascuno.
Ad esempio, l’impatto di un arresto ingiustificato su un individuo senza precedenti penali è significativamente diverso rispetto a quello su un recidivo.
Pertanto, miriamo a far dichiarare illegittimo questo tetto al risarcimento sia dalla Corte che dalla CEDU.
Chi ha diritto all’indennizzo?
Attenzione! Non si ha diritto al risarcimento se si è vittime di errore giudiziario a causa di proprie dichiarazioni false o atteggiamenti dolosi.
È stato detenuto ingiustamente (in custodia cautelare o in carcere) e successivamente assolto o ha visto cadere le accuse.
È stato arrestato e poi rilasciato dopo essere stato sottoposto a misura cautelare interdittiva (carcere o domiciliari ) perché il fatto non sussiste o perché non costituisce reato, per non aver commesso il fatto, oppure per provvedimento di archiviazione irrevocabile e sentenza di non luogo a procedere.
Ha subito un errore giudiziario, con una sentenza definitiva che ha riconosciuto l'errore.
Possono chiedere l'ingiusta detenzione, in caso di decesso della persona che l'ha subita, anche eredi e congiunti (secondo Cass. pen., Sez. IV, Sent. 15/05/2019, n. 20845)

Sentenze che confermano il tuo diritto
Cassazione civile, Sez. III, 06/09/2024, n. 24007
La Corte ha chiarito che l’indennizzo per ingiusta detenzione viene calcolato in base alla durata della detenzione, con un importo massimo di 516.456,90€.
"l’ndennizzo per ingiusta detenzione, disciplinato dagli artt. 314 e 315 c.p.p., per espressa previsione di legge non può eccedere la somma massima di 516.456,90 euro. L’ammontare liquidabile per ogni giorno di ingiusta detenzione si ottiene suddividendo l’importo massimo, indicato, per i numeri di giorni contenuti in sei anni. Si ottiene così un valore massimo di Euro 235,82 Euro pro die, moltiplicabile per i giorni di ingiusta detenzione patiti"
(cfr. Cass. civ., Sez. III, 06/09/2024, n. 24007).

Cosa dice la normativa europea
La normativa europea tutela il diritto alla libertà e alla sicurezza personale attraverso l’articolo 5 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU)
e stabilisce che nessuno possa esserne privato se non a determinate condizioni, indicate nelle lettere da a) a f) del par. 1) dello stesso art. 5, e nei modi previsti dalla legge. In particolare, il paragrafo 5 di questo articolo stabilisce che chiunque sia stato vittima di arresto o detenzione in violazione delle disposizioni precedenti ha diritto a un risarcimento.
Come aderire
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